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Chat Facebook: la riservatezza legittima la denigrazione del datore di lavoro?

Discostandosi dalla pacifica giurisprudenza penalistica, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha escluso la configurabilità della diffamazione, e conseguentemente la sussistenza di un illecito di rilevanza disciplinare, in un messaggio (denigratorio del datore di lavoro) inviato tramite una chat Facebook ai suoi vari partecipanti, valorizzando da un lato la libertà[…]

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E’ nullo il licenziamento del lavoratore uomo entro l’anno dalla celebrazione del matrimonio

Il Tribunale di Milano, accogliendo il ricorso di un lavoratore per la declaratoria di nullità del licenziamento intimatogli entro l’anno dal matrimonio, si è pronunciato sul principio di parità di trattamento tra uomo e donna. Il Giudice, preso atto che l’azienda non ha provato in giudizio l’esistenza di alcuna giusta causa di licenziamento tale da[…]

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Licenziamento per profitto, la Cassazione dice sì: “Legittimo eliminare una funzione per avere più redditività”

Il profitto diventa giustificato motivo di licenziamento. È questa la nuova e rivoluzionaria fattispecie di licenziamento riconosciuta per la prima volta nel nostro ordinamento da una recente sentenza della Corte di cassazione (sentenza n. 25201 del 7 dicembre 2016). Con questa sentenza i giudici di legittimità compiono una vera e propria rivoluzione copernicana, affermando per[…]

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